Il fiume rosso, ancora una polemica da social network contro l’Ilva

di Gianni Puglisi Commenta

Ilva di Taranto più foto su Facebook. Sembra questo il binomio vincente per ottenere il record di condivisioni e commenti sul popolare social network. Dopo l’immagine suggestiva (ma tutt’altro che ambientata a Taranto) di un bambino con la maschera antigas pubblicata dal governatore pugliese Michele Emiliano, l’esperimento vincente si è ripetuto con la foto di un “fiume rosso” diffusa dalla pagina Facebook “Solo a Taranto”. Quella foto, assai simile ad un’altra che si era diffusa nel 2013, ritrae un pantano di acqua rossa nei pressi dello stabilimento siderurgico tarantino, stando almeno ai gestori della pagina che l’hanno diffusa. In poche ore la notizia ha fatto il giro del web, scatenando proteste e critiche. Il comitato “Genitori tarantini” ha addirittura scritto una lettera al premier Gentiloni e ai ministri Galletti (Ambiente) e Calenda (Sviluppo Economico).
Alcune fonte vicine all’Ilva hanno risposto nel merito, specificando che l’area in cui si è verificato il fenomeno è completamente impermeabilizzata e circoscritta da appositi cordoli che hanno la funzione di prevenire potenziali sversamenti di materiale residuo che può depositarsi durante le operazioni di carico-scarico. A causa dei fenomeni atmosferici particolarmente intensi che hanno insistito su Taranto negli ultimi giorni, l’acqua si è accumulata in quantità straordinaria.
L’accumulo straordinario di acqua, peraltro, si è visto in tutta la città di Taranto e non solo nel quartiere Tamburi, quello più in prossimità all’Ilva. Le stesse fonti fanno sapere che già nel fine settimana, l’azienda si è attivata tempestivamente richiedendo l’intervento di una ditta autorizzata per aspirare l’acqua in eccesso. Nella sola giornata di oggi ne sono state rimosse circa 100 tonnellate. L’attività di rimozione e monitoraggio sta continuando e proseguirà anche nelle prossime ore.
Esattamente come i lavori sulla copertura dei parchi minerari, anche quelli per la rimozione dell’acqua in esubero sono in fase di “cantiere aperto”. Ma a buon punto, nonostante le polemiche talvolta strumentali che vengono fomentate sui social network.

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