Sogno: tornano i fotoromanzi in edicola

di Daniele Pace Commenta

La rivista Sogno riporta in edicola un cult dell’editoria: I Fotoromanzi. Per chi non sapesse di cosa si trattano vi invito a leggere quanto segue ed a visionare il trailer pubblicitario.

I fotoromanzi erano un tipo di pubblicazione molto in auge negli anni 30-40, infatti la stessa rivista Sogno è nata nel 1946. Praticamente erano le passate “serie tv” solo che senza televisione l’unico metodo per raccontare storie era quello cartaceo. Una serie di vignette fotografiche dove si utilizzavano veri attori, contornate di balloon dove venivano scritti i dialoghi che andavano a comporre vere e proprie storie, come le graphic novel odierne ma senza la caratteristica fumettosa.

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A sogno viene allegato Kolossal un vero e proprio fotoromanzo, senza articoli di intermezzo. Una rivista che contiene anche fotoromanzi da collezione per un vero e proprio tuffo nel passato per tutti gli amanti di questa forma di pubblicazione che negli anni è quasi sparita. L’idea si è sviluppata durante la pandemia del coronavirus dove la Sprea ha valutato alcune scan trovate sulla rete, anche grazie ai collezionisti, come storie dall’alto tasso di modernità. È proprio grazie ai collezionisti che è stata permessa la pubblicazione di questa rivista da collezionare, data la difficoltà nel reperire le riviste originali l’unico modo è questo. Un modo per portare all’attenzione dei giovani una cultura andata persa appartenuta probabilmente alle nonne degli stessi.

La storia di sogno

Sogno è nata nel 1946 e fino al 2011 è stata la principale rivista del settore fotoromanzi in Italia, o comunque tra quelle più di spicco. Dopo aver ritrovato scan tra i collezionisti la sprea ha deciso di rianimarla quest’anno nel 2020 portando la storia di Sogno ancora più lontano. Il rivale principale di Sogno è Grand Hotel. Illustri nomi dell’editoria si sono succeduti alla direzione di questa rivista, nomi del calibro di: Carlo Mazzoni, Nullo Cantaroni e Carlo Palumbo ed addirittura il regista Dario Argento ha lavorato in redazione. Negli anni 70 fu acquisita dalla casa editrice Lancio con pubblicazione a cadenza mensile. Oggi nel 2020 è Sprea Editori ad occuparsi della pubblicazione sperando che le loro intuizioni e voglia di scavare nella storia venga ricompensata.

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