Belen Rodriguez e Alessia Marcuzzi, furto d’ identità su Twitter

di Redazione Commenta

Questa volta si è arrabbiata davvero Belen Rodriguez, disposta a tutto per difendersi dai responsabili che hanno creato dei falsi account su Twitter, non è lei, semplicemente qualcuno che si spaccia per lei e, quel che è più grave, lo dà per originale, lo ha fatto più di una volta, ed in molti erano pronti a scommettere che fosse proprio lei sul social network a postare foto, messaggi e tutto quel che scrive normalmente, anche alcune testate giornalistiche erano pronte a giurare che fosse proprio lei. Arriva come una doccia fredda la smentita di Belen Rodriguez, non è lei, il profilo è falso.

E’ stanca del gossip che gira intorno a lei, fra video sexy, la gravidanza, l’aborto, ed un fidanzato molto ingombrante, Belen Rodriguez è sempre al centro dell’attenzione e, proprio per questo, sembra che il suo potente agente Lucio Presta abbia deciso di troncare il rapporto professionale con lei, è risaputo come cerchi di salvaguardare sempre i suoi protetti. Per questo ha deciso di querelare i responsabili nonostante i numerosissimi followers raccolti sul profilo.

Nella stessa barca anche Alessia Marcuzzi, appassionata di Facebook, non ha profilo su Twitter ed anche lei ha tutte le intenzioni di denunciare chiunque si nasconda dietro questi falsi tweet e messaggi che spacciano per originali.

Nell’inganno della rete è caduto anche l’affascinante Gabriel Garko, in questo caso la persona che si spacciava per lui, abbordava le ignare ragazzine alle quali chiedeva di spogliarsi, promettendo di farlo poi in un secondo momento. Addirittura una donna lo ha aspettato sotto cosa sostenendo di essersi fidanzata con lui in rete, arrivando a dover chiamare le forze dell’ordine. L’attore ha fatto 208 denunce che si sono concluse in un nulla di fatto.

Quanto accaduto a Belen Rodriguez ed Alessia Marcuzzi sono solo alcuni nomi di una lunga lista di personaggi del mondo dello spettacolo, e non solo, che sono danneggiati da un fenomeno sempre più in estensione.

Photo Credits | Getty Images

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