
Al settimanale “Vanity Fair”, in edicola domani, Tiziano Ferro racconta come ha passato gli ultimi mesi dopo aver fatto coming out, mesi strani, voglia di nuove scoperte, si sentiva come un bambino che guida una Ferrari. Ha dovuto fare i conti con quel muro che aveva costruito per isolarsi dagli altri, poi ha scoperto che in giro c’era gente ben disposta nei suoi confronti, anche se incertezze e insoddisfazioni c’erano ancora tutte, anche quando quel muro lo aveva fatto crollare. Non si può neanche lamentare dei corteggiatori, dice, un po’ come la Carrie di Sex And the City, che definiva i tipi che incontrava “freak show”: “c’è l’uomo a due teste, quello con la tripla personalità. Io ho trovato l’aspirante manager, il piccolo psicoanalista, e via dicendo. Insomma, l’inizio è stato piuttosto inconcludente, e anche un po’ deprimente”.