L’ attrice sex symbol degli anni 70 si “esercita” a fare la barbona
Isabella Biagini, una panchina, il cane e la solitudine, questo è oggi l’ attrice sex symbol degli anni ’70, un cappello informe in testa, coperta da qualcosa che un giorno erano abiti ed il suo cane, avvolto intorno al collo come una sciarpa, una panchina in mezzo al traffico caotico di Roma, tra l’ indifferenza di passanti frettolosi e stressanti, troppo per fermarsi anche solo un momento, meglio non guardarsi intorno, è un po’ come non sapere, dunque, se non so, non posso fare. E’ più facile.
Isabella Biagini in quegli anni era stupenda, un’ attrice richiestissima, il sogno di tanti maschi italici, ha turbato il sogno di tanti adolescenti, una donna prorompente, provocante, burrosa, sguardi ammiccanti, una sensualità dirompente tutta italiana, il sesso personificato. Si era imposta all’ attenzione del pubblico per una trentina di film, non certo ad alto contenuto culturale, il suo personaggio era quello della svampita provocante, che se le ha dato successo, l’ ha anche penalizzata, le ha fatto perdere credibilità per le sue reali dote artistiche.