Bernardo Bertolucci: intervista con Marie Claire

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La rivista Marie Claire, ha pubblicato in esclusiva assoluta l’intervista a tu per tu fra Bernardo Bertolucci e Ivan Cotroneo. Il celeberrimo regista durante l’intervista ha raccontato per la prima volta il suo nuovo film Io e te a uno scrittore-regista con cui ha molto in comune.

Il giovane Ivan Cotroneo è l’inviato d’onore scelto per intervistare Bertolucci per Marie Claire. Non è da tutti intervistare un genio del cinema mondiale noto al mondo come Bernardo Bertolucci.

I due sono quasi vicini di casa, si conoscono e sembrano essere in buoni rapporti. Durante l’intervista Bertolucci racconta il suo nuovo film, che torna a raccontare una storia adolescenziale, quella tra i fratelli del romanzo di Niccolò Ammaniti, Io e te. Bartolucci parlando del suo lavoro ha detto:

So che da me si aspettavano una passione incestuosa ma l’amore di due fratelli che si riconoscono è molto più forte. Ciò che mi piace molto è l’amore fra di loro, che è proprio un amore tra fratello e sorella. L’incesto è un percorso più breve, rapido, selvaggio, questo è un percorso più profondo.

Il regista parlando degli attori del film Jacopo Olmo Antinori e Lea Falco ha detto:

Jacopo Lorenzo nel film è proprio quello che si dice un attore nato. Devi dirgli tre parole e capisce immediatamente il sentimento di quello che gli chiedi, ed è perfetto nella tecnica. Forse a quattordici anni hai qualcosa di speciale, il cervello è incredibilmente vorace. Voglio che il film emozioni. Per questo c’è molta musica, e Lorenzo la balla disteso sul letto. Proprio come farei io.

IL regista parla anche della collaborazione avuto con i suoi sceneggiatori ed il lavoro effettuato sul libro insieme a Niccolò Ammaniti, Umberto Contarello, Francesca Marciano:

Ho cambiato il finale. L’ho detto subito a Niccolò, quando ho letto il libro. Mi piace molto il tuo romanzo, ma non il finale. Non mi piace che i personaggi dei tossici vengano uccisi dall’autore, dal romanzo. Ogni volta si ricomincia. Si è sempre un po’ dei debuttanti. Sono passati dieci anni da The Dreamers, e non so quanti da quando ho girato un film in italiano. E sono contento di averlo fatto ora. Poi qui ci sono i Parioli, via Lima, via Panama dove non avevo mai girato. È un’avventura tutta nuova… Un primo film.

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